Lavoro intermittente 400 giorni in tre anni

Scritto da Simona Pompili on Postato in Area Lavoro

Contratto intermittente tetto 400 giorni in tre ann

Con l'entrata in vigore del decreto legge 76/2013 anche il contratto di lavoro intermittente ha subito un restyling, in particolare l'inserimento di un tetto di utilizzo delle giornate di prestazione e la possibilità per i datori di lavoro di evitare la sanzione per la mancata comunicazione della prestazione dei lavoratori attraverso i servizi informatici.

Il contratto di lavoro intermittente e' ammesso ora, per ciascun lavoratore, per un periodo complessivamente non superiore alle quattrocento giornate di effettivo lavoro nell'arco di tre anni solari. In caso di superamento del predetto periodo il relativo rapporto si trasforma in un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato. L'aggettivo "effettivo" sembra voler intendere le giornate in cui i lavoratori sono fisicamente presenti sul luogo indicato dal datore di lavoro per poter fornire la loro opera; non rientrerebbero quindi nelle 400 giornate le assenze per ferie/permessi.

Ai fini del computo delle 400 giornate si presume che si debbano imputare solo i periodi successivi all'entrata in vigore del decreto legge per i lavoratori già assunti, mentre sembra logico ritenere che il tetto delle 400 giornate per ciascun lavoratore nel triennio siano da intendersi quale tetto massimo di giornate lavorabili presso ogni singolo datore di lavoro.

Il datore di lavoro che occupa lavoratori assunti con contratto di lavoro a chiamata, come ormai ampiamente noto, deve preventivamente comunicare la prestazione, o un cliclo integrato di prestazioni di durata non superiore ai 30 giorni, dei propri lavoratori; qualora non vi provveda, per l'omessa comunicazione, è prevista una sanzione amministrativa di importo variabile tra euro 400 ed euro 2400 in relazione a ciascun lavoratore intermittente per cui è stata omessa la comunicazione. Il nuovo decreto stabilisce che la predetta sanzione non trova applicazione qualora, dagli adempimenti di carattere contributivo precedentemente assolti, si evidenzi la volonta' di non occultare la prestazione di lavoro.

Da una prima lettura della norma sembrerebbe quindi il datore di lavoro possa evitare la sanzione per la mancata comunicazione della prestazione lavorativa solo per quei lavoratori già iscritti a libro unico e per i quali si è già provveduto al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, diverso il caso di lavoratori assunti nel corso del mese d'ispezione o lavoratori assunti ma mai chiamati ad effettuare la prestazione lavorativa e per i quali non risultano adempimenti di carattere contributivo.

Prassi Amministrativa

  • Messaggio Inps n.11512 del 17 luglio 2013

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  • Circolare Inps n.116 del 01 luglio 2013

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  • Circolare congiunta Lavoro/Interno del 10 luglio 2013

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  • Accesso Croati in Italia

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Sentenze della Cassazione

  • Discriminazione delle donne sul luogo di lavoroD

    Corte di Cassazione 05 giugno 2013, n.14206 – Sezione Lavoro Discriminazione delle donne sul luogo di lavoro

  • Licenziamento legittimo

    Corte di Cassazione 28 maggio 2013, n.13239 – Sezione Lavoro Licenziamento legittimo nel caso il cui il lavoratore perde il titolo necessario allo svolgimento di una determinata mansione/ruolo

  • Sentenza della Cassazione 11 giugno 2013, n. 14643

    Corte di Cassazione 11 giugno 2013, n. 14643 – Licenziamento per superamento del periodo di comporto - Mobbing

  • Corte di Cassazione – Sentenza n.12561 del 22 maggio 2013

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  • Corte di Cassazione – Sentenza n. 21362 del 21 maggio 2013

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  • Corte di Cassazione 9 luglio 2012, n. 11462 – Sezione Lavoro Ferie non godute a causa malattia diritto all’indennità sostitutiva

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  • Corte di Cassazione 20 maggio 2000, n. 6595 - Sezione Lavoro  Tutela della maternità – Divieto di licenziamento

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  • Corte di Cassazione 8 ottobre 2012, n.17094 – Sezione Lavoro Licenziamento per svolgimento di attività lavorativa durante la malattia

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  • Corte di Cassazione 31 ottobre 2012, n. 18811 – Sezione Lavoro Licenziamento per abbandono del posto di lavoro

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Diritto del Lavoro Internazionale

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